LECCE – Avrebbe molestato la figlioletta 14enne e la nipotina, della stessa età, durante i riposini pomeridiani. Con queste terribili ipotesi d’accusa, un lavoratore di 42 anni leccese è stato condannato a 7 anni di reclusione (6 la richiesta) per il reato di violenza sessuale aggravata. Ad emettere la sentenza, i giudici della prima sezione penale (Presidente Fabrizio Malagnino) che prevede una serie di pene accessorie per l’imputato: interdizione in perpetuo dai pubblici uffici e da qualsiasi rapporto con minori.
L’indagine, coordinata dalla pm Erika Masetti, si fondava sulle dichiarazioni delle due ragazze (la figlia ora ha 21 anni) assistite dagli avvocati Raffaele Benfatto e Paolo Marseglia. Secondo l’accusa, l’uomo avrebbe abusato in più occasioni della nipotina, sino al luglio del 2018, quando aveva 14 anni, durante i riposini pomeridiani dopo i pranzi in famiglia.
La figlia, invece, per la quale il Tribunale ha disposto una provvisionale di 30mila euro, avrebbe trovato il coraggio di denunciare il padre, proprio dopo aver scoperto che anche la cugina era stata oggetto delle attenzioni a sfondo sessuale da parte del genitore sempre tra le mura di casa. Episodi risalenti al 2016. Così dopo gli accertamenti e i dovuti riscontri, la giudice per l’udienza preliminare Alessandra Sermarini ha disposto il rinvio a giudizio dell’uomo. Che, difeso dall’avvocato Antonio Romano, potrà appellare la condanna nei prossimi 90 giorni