Presunti abusi edilizi nella costruzione del lido di lusso: arrivano condanne e assoluzioni

LECCE – Condanne, ma anche assoluzioni e proscioglimenti.

Queste le decisioni dei giudici della seconda sezione penale del tribunale di Lecce, guidati dal presidente Pietro Baffa, riguardo all’inchiesta su presunti abusi edilizi contestati nella procedura di realizzazione di uno degli stabilimenti balneari “di lusso” di Otranto, in contrada Cerra, il “Salento Beach”, posto sotto sequestro nel 2017.

I giudici hanno inflitto un anno di reclusione, con pena sospesa, a Giovanni Bleve, 89 anni di Otranto, all’epoca dei fatti rappresentante legale della società Gest Resort s.r.l., affittuaria della struttura balneare nonché committente dei lavori, e Gianluca Zappatore, 62 anni di Giurdignano, tecnico progettista della stessa società, entrambi per false dichiarazioni.

Altra condanna, di 9 mesi di reclusione con pena sospesa, è arrivata per Marco Maggio, 42enne di Maglie, tecnico progettista della società Salento’s Beach, Emanuele Maggiulli, 58enne di Muro Leccese, e Giuseppe Tondo, 71enne di Otranto, entrambi responsabili dell’area tecnica del Comune di Otranto, e Francesco Sticchi, 74 anni di Otranto, proprietario del terreno, tutti accusati di falsità ideologica.

I giudici hanno deliberato il non luogo a procedere sempre per Giuseppe Tondo, Emanuele Maggiulli, Francesco Sticchi, Marco Maggio, Giovanni Bleve e Gianluca Zappatore, perché il reato di cui erano accusati, opere eseguite in assenza o in difformità di autorizzazioni, è stato estinto per rimozione delle opere o per prescrizione.

Assolti per non aver commesso il fatto Guglielmo Sticchi, 65 anni di Lecce, Giorgio Sticchi, 71 anni di Maglie,Vittorio Sticchi, 77 anni di Lecce. E ancora, Bleve e Zappatore sono stati assolti dall’accusa di falso, per non aver commesso il fatto.

I reati contestati agli imputati erano, a vario titolo ed in diversa misura, quelli di abusi edilizi in zona soggetta a vincolo paesaggistico e abusiva occupazione del demanio marittimo, falsità ideologica commessa da privato in atto pubblico, abuso di ufficio (che dopo la riforma non costituisce più reato) e distruzione o deturpamento di bellezze naturali.

Gli imputati sono difesi da un pool di difensori formato dagli avvocati: Antonio Quinto, Rocco Vincenti, Luigi Rella, Riccardo Giannuzzi, Mauro Finocchito, Stefano De Francesco, Andrea Sticchi Damiani, Alberto Gatto.