SALENTO – Otto indagati dopo la morte di una paziente a seguito del primo ciclo di chemioterapia. Sotto inchiesta sono finiti medici e infermieri in servizio nei reparti di Ematologia, Rianimazione all’ospedale Vito Fazzi di Lecce. Le accuse: omicidio colposo e responsabilità colposa per morte in ambito sanitario. A mettere in moto l’indagine, l’avvocato Dario Paiano, per conto della figlia della vittima: una 77enne, residente in un paese del basso Salento. L’anziana, ad agosto, scopre la malattia: un mieloma. E per comprendere se fosse nelle condizioni di sottoporsi a più cicli di chemioterapia, si sottopone ad una visita cardiologica. Acquisite tutte le garanzie, viene programmato il trattamento di chemioterapia: prima seduta fissata per il 30 settembre. Quel giorno, carico di speranze si conclude in tragedia.
La seduta inizia intorno alle 12.30. ma dopo neppure un’ora, subentrano problemi respiratori. Il quadro clinico dell’anziana risulta compromesso, la terapia interrotta e alla paziente viene somminsitrata una puntura di cortisone per cercare di far rientrare l’emergenza. L’intera equipe si allontana lasciando la figlia da sola. Sollecitato l’intervento del personale sanitario, vengono avviate le pratiche rianimatorie. “Pochi minuti dopo” – si legge in denuncia – sento delle urla provenire dalla sala e comprendo che mia madre era morta”. Nell’atto si fa riferimento anche ad un operatore che sarebbe uscito dalla stanza per chiedere a un infermiere di trovare un medico/rianimatore e che dopo 20, 30 minuti sarebbe apparso un uomo con una valigetta rossa presumibilmente con all’interno un defibrillatore cardiaco. Ma Ogni tentativo si sarebbe rivelato inutile.
Denuncia, acquisizione delle cartelle cliniche, indagine. Ora, l’autopsia. Focus, in particolare, sulla verifica se le linee guida e i trattamenti diagnostici e terapeutici siano stati effettuati in modo rigoroso dal personale medico e sanitario. All’autopsia, potranno partecipare i consulenti dei medici finiti nel registro degli indagati (si tratta di un atto dovuto) seguiti in questa fase dagli avvocati Gianluca D’Oria, Sabrina Rizzo, Francesco De Iaco, Viola Messa e Giuseppe Minerva.