Evaso dal carcere di Lecce: arrestata la moglie per favoreggiamento

LECCE/GRUMO APPULA – In manette la moglie dell’evaso dal carcere di Lecce. Nella stessa operazione che ha portato all’arresto di Vito Gassi, infatti, nei guai è finita anche la coniuge: Erika Donatelli. Si trovava con l’evaso al momento del blitz messo a segno da carabinieri e guardie penitenziarie. L’accusa per lei è quella di favoreggiamento. Nuovi risvolti, dunque, sulla fuga del 28enne di Noicattaro, rimasto uccel di bosco per dieci giorni, e stanato sabato 14 settembre in una masseria abbandonata alla periferia di Grumo Appula, comune in provincia di Bari dove si era nascosto per cercare di sfuggire alle forze dell’ordine.

Con sé, Gassi aveva un microcellulare, utilizzato – secondo gli investigatori – per organizzare la fuga, e circa 50 grammi di hashish. Il giovane stava scontando nel carcere di Lecce dove era stato trasferito il 20 agosto scorso, una condanna definitiva per una tentata rapina. Al momento della fuga, il detenuto si trovava nel reparto di infermeria. È riuscito a eludere i controlli e ad allontanarsi dal penitenziario salentino, un fortino rimasto inespugnabile sin dal 1997, anno in cui è entrato in funzione. Come raccontato nel corso dell’udienza di convalida, ha spiegato di aver raggiunto la masseria inizialmente da solo chiedendo passaggi agli automobilisti incontrati per strada, alla periferia di Lecce. Il giovane, davanti al gip, ha poi chiesto un aiuto per i problemi di tossicodipendenza che lo affliggono da tempo. nel frattempo, per motivi di sicurezza, è stato trasferito nel carcere di Taranto.

Ma le intemperanze del giovane non si sarebbero placate. “Abbiamo notizia – denuncia il Sappe in una nota – che il detenuto appena entrato nel nuovo penitenziario avrebbe iniziato nuovamente la sua recita inveendo contro il personale, rompendo e bruciando il materiale presente nella stanza, e minacciando atti autolesionistici”. Nel frattempo le indagini, coordinate dalla procura salentina, vanno avanti. Si cercano ulteriori complici all’esterno e all’interno del carcere che hanno potuto in qualche modo agevolare la fuga di Gassi.